Salmi 103-104

Pubblicato il da Eremo Santa Croce

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“Gustare la Parola di Dio” per arrivare alle ragioni profonde della fede è il motivo principale che ci vede riuniti all’Eremo S. Croce, nei vari appuntamenti con Don Pino Stancari, il quale ha incentrato l’incontro del 6 giugno sui Salmi 103 e 104, presenti nella Liturgia di Pentecoste. I due Salmi formano un dittico, sono dunque inseparabili; sono incorniciati dal canto o atto di ringraziamento “Benedici il Signore, anima mia”.

La benedizione nel primo salmo riguarda il Signore per come opera nella persona umana, nel secondo per come opera nel mondo.

Si tratta di una vera e propria invocazione alla vita! L’intimo restaurato finalmente si apre al Signore ed è in grado di benedirlo perché è riuscito ad affrontare tutto il negativo che si è accumulato con processi di positività. Così tutto cambia. Segno tangibile ed inequivocabile di tale cambiamento  non è altro che la gioia palpitante nel cuore che contraddistingue chi ha il desiderio di vivere per Dio.

Questo fa capire che la felicità dell’uomo dipende dal Signore, padrone dell’intimo, il solo che può restaurare quell’abisso irraggiungibile, dal quale noi stessi vorremmo fuggire. Ma il Signore è buono e paziente e ci attende, proprio lì dove possiamo sperimentare l’abbraccio del Padre, tutto il suo amore salvifico, ricucire quell’anima sfilacciata in tante parti e ricomporla, aprendosi così alla relazione con il Dio vivente.

E’ un’esperienza esplosiva, rigenerante, unica che può appartenere a chiunque si lascia guarire, sanare nel proprio intimo da Colui che ne detiene la signoria, non per qualche decreto teologico, ma perché è l'amore  l’intimo legame che unisce il Creatore alla sua creatura, non imposizioni di vario genere. E chi impara ad amare, lasciandosi amare, riscopre come San Francesco d’Assisi, la bellezza della Creazione. Il cuore è tutto in festa perché Nostro signore viene percepito in ogni cosa creata ed anche se stiamo zitti, il canto di gioia e di lode palpita ugualmente ed acquista un senso inconfondibile.

Non mi resta che concludere con un grazie infinito a chi rende possibile questi momenti di ricarica interiore, da non perdere, anzi... da prendere al volo.

                                                                                                                (Emanuela Carella)

  sole

 

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